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lunedì 16 maggio 2011

Recensione di Francesca Arangio, dalla redazione di Aphorism

  • Il passato torna. Sempre.
    Ferma un attimo la tua mente ingarbugliata, piena di ricordi, di attese e di ricerche assidue di un qualcosa di indefinibile e d'irraggiungibile. Blocca il pensiero che scorre inarrestabile e argina il flusso di coscienza. Fermati e tieni il conto di quanto rimane: la vita, con le sue mille sfaccettature giuste e sbagliate.
    Alla sua prima pubblicazione, l'autrice ci racconta la storia di una sua grande amica persa e poi ritrovata un giorno per caso sul web e lo fa con un monologo in prima persona.
    La scelta mirata di non dividere il discorso in capitoli sottolinea il non voler interrompere i pensieri impetuosi che si accavallano nella sua mente e che devono necessariamente trovare un ordine per arrivare ad una meta: la pace dei sensi da un'oscurità fondamentale che a volte, facilmente, ci cattura e di cui non riusciamo a liberarci se non attraverso un sentiero tortuoso di purificazione.
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