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martedì 30 agosto 2011

Concorso!

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BANDO DI PARTECIPAZIONE:
La I Antologia “Esordi Amo” è ideata e organizzata da Lorenzo Spurio, Monica Fantaci e Massimo Acciai, scrittori e poeti esordienti che si occupano di letteratura e cultura attraverso i loro spazi online e che intendono con questa iniziativa dare la possibilità ad altrettanti giovani di dire la propria, di esprimere le loro invenzioni letterarie.

Il concorso è aperto a tutti senza limiti di età ed è gratuito.
E’ articolato in due sezioni:
a. POESIA IN LINGUA ITALIANA A TEMA LIBERO
b. RACCONTO IN LINGUA ITALIANA A TEMA LIBERO
Ciascuna persona può partecipare ad entrambe le sezioni presentando un testo per ciascuna.
Per la sezione a – poesia il limite massimo consentito di versi è pari a 30 mentre per la sezione b- racconto si accetteranno racconti non più lungi di 7 pagine (file Word, carattere Times New Roman, 12 punti di carattere, spaziatura 1,5, margini alto/basso 2,5 destro/sinistro 2,0).
Ogni testo dovrà apparire su un file unico (non mescolare poesie e racconti).
Assieme al file del testo va allegato un file con i propri dati contenente queste informazioni:
NOME E COGNOME
LUOGO E DATA DI NASCITA
INDIRIZZO DI RESIDENZA
E-MAIL DI CONTATTO
NUMERO DI TELEFONO
SEZIONE A CUI PARTECIPA
TITOLO DEL TESTO
ATTESTAZIONE DELLA PATERNITA’ DEL TESTO CHE SI PRESENTA, copiando in calce questa attestazione:
Attesto che il testo che presento al suddetto concorso è frutto del mio ingegno, ne dichiaro la paternità e l’autenticità.


Non verranno accettati testi che presentano elementi razzisti, pornografici, blasfemi o d’incitamento all’odio, alla violenza, alla discriminazione di ciascun tipo.

I materiali vanno inviati per posta elettronica a lorenzo.spurio@alice.it specificando nell’oggetto “CONCORSO ANTOLOGIA” completi di tutte le informazioni richieste. La mancanza di qualche elemento richiesto significherà l’esclusione dal concorso.

La data di scadenza per l’invio dei materiali è fissata al 20 NOVEMBRE 2011.

La commissione esaminatrice è composta da Lorenzo Spurio, scrittore e recensionsita, gestore di Blogletteratura e Cultura, Monica Fantaci, scrittrice e poetessa e gestrice del blog Intingendo d’Inchiostro e Massimo Acciai, scrittore, poeta e direttore della Rivista Segreti di Pulcinella.

La giuria voterà i 10 migliori racconti e le 20 migliori poesie che verranno pubblicate in un’opera unica dalle edizioni Lulu con codice ISBN. Ciascun autore pubblicato o non potrà poi comprare, se lo riterrà interessante, il volume in cui compare la propria opera.

Il giudizio della giuria è insindacabile. Coloro che saranno stati scelti e che saranno pubblicati verranno contattati direttamente da un membro dello staff in tempi utili. La lista degli autori scelti e pubblicati nell’antologia verranno inoltre resi noti attraverso i nostri siti e blog. Non verranno fornite spiegazioni circa la valutazione di ciascun pezzo e le motivazioni di eliminazione.

Qualsiasi altra richiesta di informazioni o precisazioni limitatamente all’antologia può essere inoltrato allo stesso indirizzo mail fornito sopra.
Vi chiediamo di far girare il più possibile questo bando di concorso fra i vostri amici e conoscenti.
Buona partecipazione.

26 Agosto 2011

LORENZO SPURIO
Coordinatore I Antologia “Esordi Amo”
lorenzo.spurio@alice.it

    lunedì 29 agosto 2011

    Maria Angela Casano Scrive...

     (24-08-2011)
    Attraverso una forma particolare di romanzo che va al di là di un racconto, l'autrice Fabiana Parenti scava nell'intimità di un sentimento d'amore profondo e genuino di una giovane donna che decide di liberarsi dalla persona che da sempre tiene in ostaggio il suo cuore e redimersi dal proprio passato. Nel romanzo la scrittrice piacentina narra la vicenda di Matilda, una sua carissima amica d'infanzia che rintraccia dopo tempo. Matilda confida a Fabiana la sua tormentata storia d'amore. L'autrice decide di farsi portavoce della sofferenza di Matilda e di quella di tutte le donne che soffrono per amore, svelando con rara capacità "gli arcani"dell'intrigato sentimento e dando vita ad un componimento narrativo ricco di emotività. Matilda vive l'esperienza di un amore bello, intenso e struggente nello stesso tempo. La protagonista incarna l'artefice e la vittima del sentimento. Si abbandona ad esso senza riserve per poi custodirlo nella dolcezza dei ricordi. Il tema dell'amore viene descritto in mille modulazioni diverse ma tutte altamente significative. Un quadro completo offre il confronto tra l' amore desiderato e quello reale, vissuto. In un apparente candore di spensieratezza, l'autrice analizza meticolosamente la storia e il clima psicologico in cui la vicenda si svolge. Fabiana Parenti esprime tra le righe del libro un'altalena di emozioni che oscillano in un'istintiva ribellione del proprio io e si irrigidiscono nel momento in cui la sofferenza raggiunge il limite della sopportazione umana. La forza dell'argomento coinvolge il lettore in una visione universale dell'amore. Matilda ha la forza di trasformare la grande e lacerante passione perduta in uno smisurato desiderio di un cambiamento radicale, sicché ogni istante della sua vita diviene l'arma ideale per combattere la rabbia interna e raggiungere lo scopo. La scrittrice usa la sua penna con garbo trasmettendo ai lettori la parte importante del sentimento.

    sabato 20 agosto 2011

    Recensione di Lorenzo Spurio


    Fabiana Parenti, giovane scrittrice piacentina, esordisce nel mondo letterario con un romanzo dal titolo affascinante ed evocativo, Il mondo attraverso i miei occhi, nel quale, più che abbandonarsi a una sua biografia romanzata, veste i panni di una sua amica, raccontandone pensieri, dolori ed ossessioni in maniera attenta. Così la psicologia del personaggio è tratteggiata in maniera estremamente curata e solo leggendo le varie pagine del romanzo siamo in grado di comprendere la timidezza, il senso di insicurezza della protagonista e la sua solitudine patologica. La Parenti ci fornisce uno sguardo a tutto tondo sul mondo dell’infanzia e dell’adolescenza, non mancando di tratteggiare anche i primi amori, i primi incontri e tutti gli altri momenti che costituiscono dei veri riti di passaggio dall’adolescenza al mondo della maturità.
    Quello che utilizza  è un linguaggio piano, scorrevole, che rifugge da qualsiasi verbosità o lungaggine. E’ una prosa diretta, semplice, quasi condensata. La Parenti evita di dirci ciò che sarebbe superfluo e tesse assieme magistralmente i vari episodi che narra scandagliando a fondo l’io della protagonista. Ma tutta la storia ha la forma di una continua ed esasperata ricerca d’identità, dell’individuazione della propria personalità (più volte la protagonista si chiede «Chi sono?») e dunque, facendo ampio utilizzo di flashbacks e di rievocazioni di momenti passati, del labile tentativo di costruzione del sé.
    Tutto il romanzo ha la forma di un lungo monologo interiore attraverso il quale impariamo a conoscere la protagonista: sola, debole, indifesa, sensibile e quasi sempre propensa a vedere il bicchiere mezzo vuoto, piuttosto che mezzo pieno. E’ una grande romantica ma non nel senso più melenso, è una ragazza che crede nei sentimenti e che li vive compiutamente, in maniera autentica finendo però per trarre da essi principalmente le componenti meno felici. Ci sono molte frasi che individuano infatti questo vittimismo, questo senso di minimalismo di fronte a grandi questioni e l’esasperante fatalismo: «Le persone ci accompagnano per un pezzo, ma alla fine siamo soli»  (28), «Le nuvole non lasciano spazio alcuno alla felicità» (37), «Il paradiso è dentro di noi, fuori c’è solo l’inferno: almeno, io credo sia così» (75).
    La Parenti parla di amore, vita, morte, ricordo e passato ma anche e soprattutto di solitudine, il male invisibile. Ma il romanzo è molto di più. E’ un attenta disquisizione su temi tanto estesi e vaghi che da sempre hanno interessato letterati, religiosi e scienziati: il tempo e la morte. Il romanzo si chiude infatti con una morte, quella della nonna della protagonista ma, più che questa morte, il tema della morte è presente nella prima porzione del romanzo nel quale la protagonista, sola e indifesa, considera il suicidio come possibile scampo al suo male di vivere. Ma il romanzo mette in luce anche un percorso di crescita della protagonista, tra alti e bassi, tra crisi e sofferenze, e contemporaneamente una più completa consapevolezza di sé. Al termine del romanzo osserva infatti: «Morire non è una soluzione, poiché da una resa non si ottiene alcun vanto […] Credo che non confesserò mai di aver voluto morire. Dirò solo che ho scelto di vivere» (133). In questo percorso travagliato e difficile, psicologicamente destabilizzato, è importante la figura materna che, sebbene la protagonista abbia un po’ snobbato per gran parte della narrazione, chiude il romanzo definendola «Una donna con cui ci si può sempre scontrare, ma che non si può fare a meno di amare». Il messaggio della Parenti è chiaro e insindacabile: la vita va vissuta e bisogna rifuggire intenti autolesionistici o idee suicide quando si presentano problemi difficili da superare, stati di solitudine e depressione ed è spesso proprio la morte (di un parente, di un amico) a farci riscoprire il grande valore della vita. Un meraviglioso percorso tra la labile e frastagliata psicologia di un personaggio che potrebbe essere ciascuno di noi, del quale la Parenti si mostra abilissima nello scandaglio dell’io. Complimenti. Anche per la fine e non svelata citazione di McEwan.